La tela è un bellissimo modello per il grande affresco, firmato e datato 1690, nella sagrestia della basilica teatina di San Paolo Maggiore a Napoli, la cui decorazione costituisce la più celebrata impresa pubblica di Solimena, divenendo tappa obbligata per i viaggiatori, soprattutto francesi, nell’età del Grand Tour, così come già ricordato per tempo dal biografo Bernardo De Dominici (“i professori si han portato oltra i monti disegni e bozzetti di sì bell’opera, e massimamente in Germania, in Francia, e in Inghilterra”).
I numerosi ripensamenti fanno inoltre del quadro un importantissimo documento dei processi creativi di Solimena.