Bellissimo esempio della ritrattistica di Francesco De Mura, per qualità al livello della coeva produzione aulica di un Anton Raphael Mengs o di un Louis-Michel van Loo, il dipinto è un importante documento per la rara iconografia del principe di Sansevero, una delle figure più originali della Napoli del Settecento, la cui personalità è trasfusa nell’omonima cappella, che è al tempo stesso mausoleo familiare, tempio iniziatico e gioiello artistico del tardo Barocco.